Dall’esperienza di residenza artistica STATI DI GRAZIA, da poco conclusa, CasermArcheologica e il Teatro dei Venti, assieme a tutti gli artisti che hanno partecipato,
vi danno appuntamento a martedì 16 marzo alle ore 18,00 per un incontro on-line aperto a chiunque vorrà partecipare.
Sarà comunque possibile seguire la diretta FB dalle pagine di Casermarcheologica e Teatro dei Venti.
Per ricevere il link e partecipare, chiediamo di scrivere a casermarcheologica@gmail.com
Artisti si isolano in residenza per cinque giorni in un ritiro di “fede creativa”
Invitati da Casermarcheologica di Sansepolcro in un casolare della Valtiberina. In collegamento anche il coreografo Virgilio Sieni.
Nel nostro blog il diario giornaliero
“Stati di grazia” un gruppo di artisti si sono ritrovati per isolarsi nella natura della Valtiberina.
Casermarcheologica ha creato la prima residenza artistica in una “bolla anticovid”, dove musicisti, compagnie teatrali, poeti, fotografi, danzatrici e coreografe, illustratrici e artisti visivi si sono ritrovati lontani da tutti per ridare vita all’arte e riflettere sul significato della parola “fede” dal 24 al 28 febbraio sulle colline che circondano il borgo toscano.
A guidare i lavori sono state Laura Caruso e Ilaria Margutti di CasermArcheologica, insieme a Stefano Tè, regista del Teatro dei Venti di Modena ed Emmanuele Curti archeologo e manager culturale.
Venerdì 26 si è aggiunto anche Virgilio Sieni, uno dei più grandi danzatori e coreografi italiani, collegato on line.
Gli artisti che hanno partecipato sono le poetesse Alessandra Baldoni e Azzurra D’Agostino, il musicista e compositore Andrea Biagioli, Civilleri | Lo Sicco compagnia teatrale, Claudio Ballestracci artista visivo e scenografo, Claudia Losi artista visiva, Ilaria Margutti arte tessile, Sara Garagnani illustratrice e artista visiva, Simona Bertozzi danzatrice e coreografa, gruppo musicale Rigolò, Roberto Ghezzi, artista visivo e la compagnia teatrale Teatringestazione.
L’incontro nasce dall’esigenza di colmare l’assenza di relazione e creare un’occasione di confronto profondo tra artisti che sentono l’esigenza di ascoltare, approfondire, indagare il momento storico che stiamo vivendo – spiegano Laura Caruso e Ilaria Margutti – per non rinunciare al dialogo ma anzi per costruire nuovi scambi, nuove traiettorie, radicali e radicati al desiderio di costruire pensiero ampio. La residenza non ha lo scopo di produrre e i suoi esiti sono sconosciuti, tutto ciò che ne emergerà sarà frutto di un incontro di pensieri, visioni, anche utopiche e condivisioni, a partire da brani, film, musiche, opere, proprie o di altri che gli artisti saranno chiamati a portare con sé in questo luogo.
Un blog dedicato, ha raccontato ogni giorno la residenza attraverso i suoi protagonisti, con parole e immagini video e fotografie.
Il 16 marzo alle 18,00 ci sarà un appuntamento on-line con gli artisti e gli ideatori al quale tutti potranno partecipare attivamente, per ricevere il link scrivere a casermarcheologica@gmail.com
“Per CasermArcheologica questo è stato un momento per chiamare alcuni degli artisti con cui abbiamo lavorato in passato, insieme ad altri con cui vorremmo lavorare in futuro, per ispirare le progettazioni e le produzioni artistiche dei prossimi anni – spiegano Ilaria Margutti e Laura Caruso – agli artisti invitati non è richiesto un esito produttivo al termine delle giornate a Sansepolcro, perché pensiamo che in questo momento sia più necessario condividere pensieri, direzioni e possibili modalità di attraversamento di questo tempo e raccogliere ciò che emerge. Per questo motivo e per molti altri che scopriremo insieme, abbiamo pensato di invitare autori e autrici interdisciplinari, che riteniamo essere vicini a una poetica di ascolto e di prossimità alla mancanza, al desiderio di far affiorare, con i propri percorsi distintivi, l’invisibile celato dentro la possibilità del cambiamento che questo periodo ci chiede.
L’invito è stato redatto da un testo a firma di Emmanuele Curti, project manager e autore, che ha introdotto al tema della “fede”, come strumento di relazione etico-sociale, dando il primo spunto per chiedere agli artisti di pensare a brani, film, musiche, opere, proprie o di altri, da portare a Sansepolcro, un contributo da condividere che diventa materia di studio e di stimolo all’interazione tra i presenti, attraverso i linguaggi espressivi di ciascuno.