Stati di grazia, edificio delle linfe | 2021

MOSTRA PRODOTTA DA CasermArcheologica

 

Stati di grazia, edificio delle linfe
di Claudio Ballestracci e Ilaria Margutti

 

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La mostra Stati di grazia, edificio delle linfe, di Claudio Ballestracci e Ilaria Margutti, vuole invitare a rivolgere uno sguardo poetico e di riconciliazione sul rapporto tra uomo e natura e fare immergere lo spettatore dentro al flusso di una naturale trasformazione in atto, alla quale non è possibile sottrarsi.

I percorsi dei due artisti si incontrano in un dialogo, nato anche dall’esperienza della residenza artistica Stati di Grazia, curata da CasermArcheologica di Sansepolcro e dal Teatro dei Venti di Modena a febbraio 2020, dove Ilaria Margutti e Claudio Ballestracci sono stati ospiti, insieme ad altri sedici artisti, isolati in un casale immerso nella natura della Valtiberina. Si è trattato di un tempo di ricerca e confronto particolarmente prezioso, intorno al tema della fede, in rapporto anche alla natura.

Alcune riflessioni sorte in quei giorni sono diventate traccia di lavoro per questa mostra. La Natura richiede una profonda attenzione, una metamorfosi che coinvolge anche i sensi, inducendoci a capovolgere i paradigmi del nostro modo di percepirla; l’uomo dovrebbe farsi Natura, elaborare un’estensione del pensiero consegnandosi con fiducia all’immaginazione, all’intuizione e alla sensualità del rito amoroso con essa.

 

I poeti, gli artisti, come tutti gli esseri umani,
hanno a che fare con l’invisibile: quello che non si
vede, che sta oltre, il mistero su cui sentiamo si
fonda in qualche modo la vita.
Gli artisti hanno a che fare con questo invisibile
molto di frequente, potremmo dire che ci
commerciano continuamente, trasformando il
visibile in invisibile e viceversa.
Come una luce, che fa cambiare il paesaggio. […]
Ogni volta che ci si trova in una situazione nuova,
siamo costretti in qualche modo a riprendere in
esame la questione del mistero, dell’invisibile
che preme. Oggi in particolare facciamo
proprio i conti con questo, si dice spesso che
combattiamo ‘un nemico invisibile’.
Una cosa che molti si stanno domandando,
ciascuno nel proprio ambito: chi in questo
momento non si vede, non si espone, chi è
invisibile, significa che non esiste?
Azzurra D’Agostino, poetessa

 

Quale eredità stiamo lasciando?
Ristabilire lo scambio tra immaginazione  e necessità materiale è ora più che mai di fondamentale importanza per far sì che il mondo futuro possa avere gli strumenti necessari per riconiugare il poetico e il sensibile, recuperando proprio quei metodi che ci permettono di sentirci liberi di esercitare l’immaginazione per un attento ascolto di ciò
che ci circonda e di cui siamo fatti. La mostra suggerisce all’osservatore le strade che conducono al non visto, alla sua parte sfuggente, uno sforzo che lo sguardo deve compiere per prepararsi all’incontro con la Natura. Quella stessa Natura, che non si è data limiti per immaginare le sue infinite forme possibili, si rivela solo nel momento in cui siamo pronti ad accogliere il suo segreto.

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UMANA FLORA
di Claudio Ballestracci

Su un lungo banco scolastico in lamiera, emergono dall’oscurità numerosi quaderni della prima infanzia. Fra le pagine un germoglio e, in filigrana, l’immagine del bambino a cui appartiene il quaderno. La zincatura che ricopre la lamiera ricorda gli arredi delle serre e congiunge la sala al ciclo delle stagioni, alla terra, all’acqua, alla linfa, alle cure rivolte a un orto domestico. L’esperienza scolastica di seminare un fagiolo nel cotone è maturata in Claudio Ballestracci avvicinandolo nel tempo alla comprensione delle “ragioni del seme” e della sua straordinaria potenza; una riflessione sull’equilibrio e sugli intimi rapporti che legano l’umano all’ambiente, fino a confondere in maniera biologica i due territori, una procedura che somiglia a un rito, a una liturgia: la messa a dimora di un albero nel bambino.

Il seme trattiene il tempo. […] Tra l’istante della sua nascita dal frutto e il momento della sua crescita, non succede niente. Niente per settimane, mesi, anni. Talvolta secoli. Questo niente cancella il tempo ma conserva la vita. […] Nessun altro organismo è capace di una tale apnea biologica. È il più spettacolare esempio di perfetta e totale economia. E tuttavia il seme è una cosa piccola. È grazie alle sementi che siamo sicuri di poter creare dei paesaggi adatti, poiché esse sanno ciò che noi non sappiamo: la scelta del momento adatto, del tempo giusto.
Gilles Clément,  Giardini, paesaggio e genio naturale

 

MALERBA
di Ilaria Margutti

È un ciclo di opere a grandezza naturale ricamate a mano con inserti di merletti in filo rosso, presentate per la prima volta in occasione della mostra 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎 a Follonica, ritratti degli studenti di Ilaria Margutti, del Liceo Città di Piero di Sansepolcro, realizzati durante il secondo periodo di chiusura delle scuole a causa dell’emergenza epidemiologica. 𝑀𝑎𝑙𝑒𝑟𝑏𝑎 è l’erba che resiste, che si radica e ogni anno torna a fiorire anche nei luoghi più avversi; è l’erba che insidia i giardini coltivati, gli orti, e si confonde tra le altre piante. 𝑀𝑎𝑙𝑒𝑟𝑏𝑎 è un simbolo di resistenza, è un augurio, una metamorfosi verso ciò che ci è ignoto e possiamo e dobbiamo scegliere, un pensiero al futuro che non riusciamo a immaginare, che consegniamo ai nostri figli. Nel gesto silenzioso e solitario del ricamare, Ilaria Margutti ha voluto dedicare questo lento rito ai suoi alunni, ma anche a tutti i ragazzi e le ragazze che dovranno riprendersi il mondo.

Si direbbe che c’è in ogni cosa una certa segreta potenzialità di essere molte altre cose .[…] Si direbbe che ogni cosa è fecondata dalle altre; si direbbe che esse si desiderino; che si amino o che aspirino a unirsi, ad aggregarsi in società, in organismi, in edifici, in mondi. Ciò che chiamiamo Natura non è altro che la massima struttura in cui sono entrati tutti gli elementi materiali. E la Natura è un’opera d’amore, perché significa generazione, nascita di una cosa da un’altra in cui era premeditata, preformata, virtualmente inclusa.
José Ortega, Meditazioni del Chisciotte

 

 

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STATI DI GRAZIA
a cura di CasermArcheologica

Mai come in questo tempo abbiamo bisogno di riconsiderare il significato di stato di grazia. Questo infatti è quel momento in cui il normale e continuo flusso delle cose si ferma, è il momento in cui il tempo e lo spazio possono trovare dimensione diversa affinché si renda nitido e si comprenda l’attimo. Era da un po’ che come Amministrazione volevamo lavorare insieme a CasermArcheologica, condividere con loro spunti e riflessioni, avviare una relazione, stringere un legame, tornare alla concretezza della materia, riprendere possesso degli spazi, riabitare i luoghi fisici e mentali. Abbiamo pensato che potevamo dare voce a quell’esperienza della residenza che ha visto CasermArcheologica promotrice, in piena pandemia, di un progetto d’incontro, di scambio
e di condivisione tra artisti. Abbiamo sentito il bisogno di riverberare fino al mare quel processo di fede che li ha visti coinvolti tra i monti della Valtiberina, e oggi siamo orgogliosi di presentare alla nostra città questo progetto
che si esplicita attraverso il lavoro poetico di due grandi artisti contemporanei: Ilaria Margutti e Claudio Ballestracci. Come ormai da diversi anni, la mostra ospitata in Pinacoteca vuole invitare a spostare lo sguardo, a sentire il polso del mondo attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e dei suoi più significativi
esponenti.

Barbara Catalani
Assessora Sviluppo Politiche Culturali, Città di Follonica

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Claudio Ballestracci, (Vimercate 1965).
Vive e lavora a Longiano (RN).
Progetta e allestisce esposizioni temporanee e permanenti in musei in Italia e all’estero.
www.claudioballestracci.it

Ilaria Margutti, (Modena 1971).
Vive e lavora a Sansepolcro, dove svolge l’attività artistica e quella di docente di Storia dell’Arte.
www.ilariamargutti.com

 

Pinacoteca Civica di Follonica
dal 10 luglio al 12 settembre 2021
aperto dal martedì alla domenica – 21.00 | 24.00

Un progetto sostenuto da
Comune di Follonica
Pinacoteca Civica

a cura di
CasermArcheologica

Laura Caruso
Martina Tognelli

elaborazioni video
Jacopo Tonelli

elaborazioni sonore
Marco Mantovani

service luci | audio
Dream Solutions

fotografia
Elisa Nocentini
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