TERRITORI SENSIBILI è il consolidamento di una rete di collaborazioni tra 5 Associazioni culturali della Valtiberina che sviluppano insieme un primo calendario biennale di attività – per proseguire in futuro con eventi ricorrenti tra le diverse città – che nasce dalla condivisione di valori, competenze e patrimonio culturale a partire dall’idea di cultura come agente trasformativo attivatore di innovazione sociale, non come semplice contenuto.

I PARTNER CasermArcheologica è il luogo nato da percorso di Rigenerazione Urbana che è riferimento e capofila della rete. Libri Fatti a Mano di Pieve Santo Stefano si occupa di educazione alla lettura e libri d’arte; Caratteri gestisce le attività della Tipografia Grifani Donati attiva dal 1799, museo vivente riconosciuto da Regione Umbria; Malakos è il museo di scienze naturali a Città di Castello che opera attraverso attività artistiche ed educative per la divulgazione scientifica e la conoscenza della biologia marina; Visit Badia Tedalda è il riferimento culturale del paese di Badia Tedalda dedicato al patrimonio storico e naturalistico dell’Alpe della Luna; il Comune di Pieve Santo Stefano; il Comune di Badia Tedalda. Partecipano come sostenitori anche il Comune di Città di Castello e il Comune di Sansepolcro.

 

LE TEMATICHE il progetto si avvale dell’apporto di professionisti giovani ed esperti per attivare la cittadinanza a partire da gruppi giovanili locali per renderli protagonisti di residenze artistiche diffuse sul territorio, percorsi educativi, eventi culturali capaci di coinvolgere le differenti comunità, generare molteplici forme di aggregazione, attivismo e impatto intorno a tematiche come la sostenibilità ambientale, la convivenza civile improntata alla collaborazione, le pari opportunità, la condivisione e la rigenerazione del patrimonio culturale.

IL PROGETTO prende forma a partire da un’azione concreta rivolta ai giovani tra i 16 e i 28 anni, ai quali viene chiesto di proporre idee culturali innovative attraverso un bando pubblico. Quattro gruppi selezionati riceveranno un contributo economico di 3000 euro ciascuno. L’obiettivo è creare una comunità attiva e consapevole, pronta a collaborare e a generare valore condiviso. Un momento fondamentale sarà il Campus Intermedio, in cui i gruppi si confronteranno su criticità ed esiti delle prime attività, avviando la valutazione d’impatto con la guida di Simonetta Carbonaro.

La seconda fase si basa sulla forza della rete: le associazioni promotrici, in sinergia con la comunità giovanile coinvolta, daranno vita a una serie di attività distribuite su due anni, con l’intento di costruire modelli culturali replicabili. Si spazia dai laboratori di scrittura interculturale condotti da Soumaila Diawara e Wu Ming 2, alla creazione di una grande tela collettiva con l’artista Ilaria Margutti e Chiara Vigo, fino alla “Pedagogia Povera della Meraviglia” di Antonio Catalano, che sarà sperimentata da bambini e insegnanti della Valtiberina.

Non mancano proposte rivolte alla prima infanzia, come gli atelier mensili “Giovani Famiglie Si Può”, e progetti artistici che coinvolgono migranti, come “Continenti in Avvicinamento” di Virginia Ryan. Il laboratorio teatrale “Politico Poetico”, condotto dalla Compagnia Teatro dell’Argine, metterà in scena idee di sviluppo locale nate dai ragazzi del territorio. Altri percorsi esploreranno il rapporto con la natura e il paesaggio attraverso il disegno, la stampa e la creazione di opere e mostre.

Con “Che suono fa la cultura in città?”, Laura Cattabianchi trasformerà suoni e ambienti in prodotti multimediali accessibili anche a bambini piccoli, persone ipovedenti e neurodivergenti.

Di seguito la documentazione delle tappe dell’intero percorso.